L'Etna come Marte: sul vulcano il test dei robot che andranno nello spazio- Corriere.it

2022-08-27 00:13:55 By : Mr. Alvin Qing

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La simulazione dell'Esa durerà fino a 9 luglio: l'astronauta Thomas Reiter controllerà il rover Interact (300 chili di peso) a 2600 metri di altitudine. L'esperto Caffo: «Condizioni ideali»

L'Etna come luogo di esperimenti spaziali. Il vulcano attivo più alto d'Europa oltre ad essere il laboratorio scientifico all'aperto più grande del globo terrestre è anche luogo di effettuazione di test dei robot utilizzati per missioni nello spazio. L'Etna, famosa per i suoi paesaggi lunari, presenta delle condizioni ambientali ottimali per esperimenti spaziali. Da diversi lustri l'Etna è diventata punta d'avanguardia anche in questo settore hi-tech, ed adesso sulle pendici del vulcano sono in corso i test del rover autonomo dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) , chiamato Interact, che dovrà raccogliere campioni sul nostro satellite. La simulazione, denominata «ARCHES Space-Analog Demonstration», ha avuto inizio il 12 giugno e continuerà sino al 9 luglio di quest'anno. È stata organizzata dal Centro aerospaziale tedesco (Dlr) con un'importante partecipazione dell'Esa, e permetterà di verificare il funzionamento del robot in vista della futura stazione spaziale lunare Gateway. Sarà l'astronauta dell'Esa Thomas Reiter a controllare il veicolo situato a 2.600 metri di altitudine dalla città di Catania , a 23 chilometri di distanza, simulando la situazione che incontreranno i futuri occupanti del Lunar Gateway.

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Perché gli esperimenti avvengono a quota 2600 metri? Salvo Caffo , vulcanologo e Dirigente del Parco dell'Etna — che ha firmato le autorizzazioni per gli esperimenti spaziali — spiega al Corriere : «Dopo un’ attenta analisi, l’area compresa tra la Cisternazza e la Montagnola, sul versante meridionale dell’Etna, a circa 2600 metri di quota è stata identificata come il luogo dove le condizioni generali geomorfologiche soddisfacevano i principali requisiti previsti per testare e convalidare le tecnologie per future missioni da effettuare sulla Luna e su Marte». Tutto viene realizzato nel pieno rispetto della natura . Il rover Interact nel 2019 è stato controllato dall'astronauta dell'Esa Luca Parmitano direttamente dalla Stazione Spaziale Internazionale (Iss), ma da allora ha ricevuto diversi aggiornamenti per resistere meglio agli ambienti esterni. Questa tipologia di robot autonomi è considerata una tecnologia chiave del futuro che diventerà vitale per condurre ricerche in ambienti difficili, non solo sulla Luna o su altri pianeti ma anche sulla Terra, ad esempio nelle profondità marine. Scienza e frontiere della robotica. I nteract pesa circa 300 chilogrammi , molto sofisticato sul piano tecnologico, non fornisce solo immagini dell'ambiente circostante. I sensori di Interact consentono agli astronauti di sperimentare la superficie del pianeta esattamente allo stesso modo del rover, fornendo persino la sensazione del peso e della composizione delle rocce che tocca.

L'obiettivo è prelevare campioni dalla Luna con l'aiuto di una persona a bordo della stazione spaziale lunare e di una sala di controllo sulla Terra. Etna e missioni spaziali, una lunga storia. Salvo Caffo ricorda: «Nel 2002, unitamente all’Agenzia Spaziale Italiana, l'Etna venne individuata come sito più idoneo per la dimostrazione tecnologica di prototipi di strumenti realizzati per lo studio della superficie del Pianeta Marte, nell’area di Piano delle Concazze nei pressi dell’osservatorio vulcanologico di Pizzi Deneri. Nel 2017 con la missione ROBEX (cui si aggiunta quest’anno l’Agenzia spaziale europea, l'ESA) sono stati testati sistemi di Robot, comandati a distanza, in grado di individuare tutti gli elementi necessari per gli studi in ambienti estremi attraverso lo sviluppo di tecnologie progettate per migliorare l’esplorazione in luoghi altamente inaccessibili con condizioni ambientali estreme, come la Luna e Marte». Il laboratorio Etna è «multidisciplinare» e non finisce mai di sorprendere...

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