Api: cosa c'è da sapere su questi preziosi insetti - GreenStyle

2021-11-04 08:38:09 By : Ms. Sarah Liu

Oggi le api sono protagoniste del nostro articolo e chiediamo venia a chi fosse fobico nei confronti degli insetti! Sono animali sociali dotati di ali, appartenenti alla famiglia Apidae, con un corpo giallo striato di nero, da non confondere assolutamente con le ve Due sono le specie allevate dall'uomo: l'Apis mellifera e l'Apis cerana e il loro lavoro di impollinatori è prezioso per l'intero pianeta.

In questo post ci concentreremo soprattutto sull'Apis mellifera, visto che è quella presente qui da noi in Europa. L'Apis cerana, invece, è presente in Giappone, Cina, India, Siberia, Pakistan e Afghanistan.

Questa è la classificazione scientifica dell'Apis mellifera:

Queste sono le 27 specie di api presenti al mondo:

L'ape europea o Apis mellifera è la specie di ape più diffusa al mondo. Potrebbe essere stata originaria dell'Africa o dell'Asia, arrivando poi in Europa e in America grazie all'uomo.

Nelle api, l'apparato masticatore tipico degli insetti, si è trasformato in un apparato lambente e succhiante. Vicino alla parte delle mandibole c'è lo sbocco di due interne: nelle operaie e la pappa reale e fondamentale nella lavorazione della cera, sostanza che costituisce il favo dove vivere nei fuchi sono atrofizzate e nell'ape regina prodotta il ferormone di coeso della colonia.

Le api hanno sei zampe, sono dotate di ali e un mesotorace molto sviluppato, mentre il protorace è più piccolo. L'addome è formato da 7 segmenti. Sull'estremità più distale del corpo dell'ape troviamo il pungiglione o aculeo. Si tratta di un ovopositore modificato presente solo nelle operaie e nella regina. Medialmente è presente la sacca del veleno composto da istamina, responsabile delle reazioni d'allergia alla puntura

A questo proposito vale la pena specificare che non sempre chi è allergico alla puntura di ape lo è a quella delle vespe e viceversa, ma non è detto. Oltre all'istamina sono presenti anche leittina, fosfolipasi A, ialuronidasi e apamina. Quando l'ape punge e infila il pungiglione nella cute, l'aculeo non può essere più essere estratto a causa di alcuni uncini rivolti all'indietro che si arpionano al tessuto.

Quando l'ape punge e poi si allontana, strappa i suoi stessi tessuti insieme al pungiglione e muore in poco tempo. Nella, intanto, oltre al pungiglione sono presenti le ferite velenifere, i muscoli, i gangli nervosi e anche una ghiandola che emette un ferormone di allarme che richiama le altre api: per questo anche altre api arriva a pungere la vittima.

L'apparato digerente è formato da faringe, esofago, ingluvie o borsa melaria, proventricolo: questi ultimi due separati da una valvola per far sì che il miele raccolto non prosegua oltre e venga digerito. Gli organi visti fin qui fanno parte dell'intestino anteriore, ventricolo o intestino medio (lo stomaco) e il proctodeo o intestino posteriore.

L'Apis mellifera è una specie aplo-diploide: il maschio è aploide e deriva da uova non fecondate, la femmina è diploide e deriva da uova fecondate. Questo vuol dire che i maschi hanno un corredo cromosomico n=16, mentre le femmine 2n=32.

Il cardine della riproduzione delle api è l'ape regina. È l'unica femmina fertili della colonia, ma a differenza delle operaie non ha l'apparato per la raccolta del polline e le producono per produrre la cera (ha invece il pungiglione che usa per uccidere le femmine rivali). L'ape regina si sviluppa da una larva selezionata e selezionata dalle api operaie nutrita con pappa reale all'interno della cella reale, più grande delle altre e distribuita verticalmente (tutte le sono poste orizzontalmente). È anche l'ape più grande di tutto l'alveare.

Le regine in più prodotte da un alveare, se non vengono uccise dalle rivali, possono allontanarsi dall'arnia insieme a un nuovo sciame per costruire il proprio alveare. Solitamente la regina si accoppia una volta nella sua vita con 12-15 fuchi (anche loro, come la regina, non hanno l'apparato per la raccolta del polline e le cellule della cera). Questi ultimi, dopo aver fatto il volo sposati ed incontrati accoppiati, muoiono. La durata della vita di un'ape regina è di circa 4-5 anni, di un'operaia 30-45 giorni.

In un alveare troviamo:

Le api hanno un notevole sistema di comunicazione. Non è stato ancora ben capito, ma di sicuro si basa sull'emissione di ferormoni e sui diversi tipi di danza. Per esempio, quando un'ape trova una fonte di cibo, comunica alle altre api nei dintorni questa sua scoperta facendo una danza circolare subito dopo aver vuotato nel favo quanto raccolto. Quando, invece, fa la danza a 8 o danza dell'addome, sta comunicando alle altre api l'esatta posizione della fonte di cibo. Di solito questo comportamento viene messo in atto quando tale fonte è molto distante dall'alveare.

Le api sono animali erbivori: si nutrono del polline dei fiori grazie al quale poi il miele. Per produrre il miele consumano il polline e il nettare di un certo varietà di fiori: a seconda dei fiori di cui si nutrono, avremo la produzione di diversi tipi di mieli.

Le larve a diventare api regine, invece, vengono nutrite con la pappa reale prodotta dalle api operaie fino a crescere e diventare fertili. Fuchi e api operaie, invece, ricevono la pappa reale solo per qualche giorno.

Le api vivono in colonie chiamate alveari. Queste colonie creano dei favi di cera dentro ad anfratti in tronchi, muri o ovunque possano stare al riparo. Nel favo trovano spazio il polline raccolto, il miele prodotto e le larve deposte dall'ape regina. Gli apicoltori, invece, utilizzano per le arnie come le api: queste arnie sono dotate di telai rettangolari che permettono alle api di costruire le loro cellette di cera, rigorosamente esagonali

Se è vero che api e vespe tendono ad assomigliarsi, ecco che ci sono dei modi per differenziarle. Le vespe sono una famiglia di insetti sociali facenti parte dell'ordine degli Imenotteri.

Le api hanno un corpo ricoperto di peluria, caratterizzato da tre anelli gialli e zampe allungate. Le vespe, invece, hanno un addome più lungo, affusolato e peduncolato. Il corpo è sprovvisto di peluria ed ha strisce nere e gialle.

Altra differenza importante: quando l'ape punge, il pungiglione con tutti i tessuti annessi si strappa dal corpo dell'ape e rimane conficcato nel tessuto della vittima. A causa di questo, l'ape che punge muore nel giro di pochi minuti. Nella vespa, invece, il pungiglione rimane attaccato al corpo dell'insetto anche dopo aver punto, per cui non muore dopo aver punto. Questo significa anche che una singola ape può pungere una sola volta (anche se, grazie ai ferormoni, può richiamare altri api di supporto), mentre la vespa tende a pungere più volte.

Inoltre le vespe tendono a essere maggiormente aggressive rispetto alle api. Altro dato: le api si nutrono di pollini e sostanze dai dolci, quindi sono attratte cibi zuccherini o liquidi. Le vespe, invece, sono onnivore, quindi ci troviamo a volare intorno a carne, dolci, frutta o anche bibite gassate.

Ci sono anche modi per distinguere api e vespe guardando i loro nidi:

Bisogna anche differenziare le api dai bombi. I bombi (Bombus latreille) sono insetti sociali degli Imenotteri, famiglia Apidae. Anche loro sono insetti impollinatori. Hanno una livrea gialla e nera a bande, ma ce ne sono anche tutti neri o con strisce arancioni. Rispetto ad api e vespe sono tondeggianti e tozzi, con bande colorate più larghe. Anche loro, come le api, hanno una fitta peluria che ricopre il corpo (le vespe, invece, sono lisce).

Tendenzialmente i bombi sono poco aggressivi, ma anche le loro operaie e regine possono pungere. Come le vespe, possono pungere più volte visto che non perdono l'aculeo.

Ecco alcune curiosità sulle api:

Quando si sente dire che senza le api la vita sulla Terra finirebbe nel giro di poco tempo, non si tratta di un'esagerazione. Le api, sia quelle domestiche che quelle selvatiche, sono responsabili del 70% dell'impollinazione di tutte le piante e fiori presenti sul pianeta. Senza di esse perdere il 35% della produzione mondiale di cibo. Inoltre la maggior parte delle piante commestibili hanno bisogno degli insetti impollinatori per potersi riprodurre. Senza questi, gli animali e l'uomo perderebbero gran parte della loro fonte di sostentamento. E questo influenza tutti gli ecosistemi della Terra di cui tali insetti sono responsabili.

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