Caro-energia: le bollette impazzite rallenteranno l’auto elettrica? - alVolante.it

2022-10-08 01:51:42 By : Ms. Bella wu

RINCARI CONTINUI - I prezzi dei ‘carburanti’ in senso lato sono in altalena ormai da tempo: dopo aver visto benzina e gasolio sopra i 2 euro, il Governo ha messo in atto delle misure che l’hanno riportata a quotazioni più normali. Non altrettanto si può dire per il prezzo dell’elettricità, i cui continui aumenti hanno causato un forte aumento delle bollette (si sono salvati almeno in parte i contratti basati sulle energie rinnovabili). In effetti l’automotive sta risentendo molto della carenza di materie prime e componenti elettronici, che sono anche aumentati di prezzo, e quest’onda di rincari sta colpendo anche le auto elettriche, il rifornimento delle quali sta diventando sempre meno economico. Si teme poi un altro effetto negativo: l’erosione dei margini e dei capitali potrebbe dissuadere gli investitori dal proseguire nella creazione delle reti di ricarica, rendendo le auto elettriche meno attraenti perché difficili da usare quotidianamente.

UN ANNO COMPLICATO - In Germania il prezzo dell’energia elettrica è aumentato di circa il 30% in 12 mesi e il Guardian riferisce che anche i contratti di ricarica sono aumentati di almeno il 10%. Questi aumenti non sembrano destinati ad arrestarsi a breve: Allego (uno dei maggiori operatori tedeschi della ricarica) nel solo mese di settembre ha aumentato i prezzi del kilowattora da 43 a 47 centesimi per le ricariche in alternata mentre quella fast in corrente continua è passata da 65 a 70 centesimi; quella ultrafast è poi schizzata di 7 centesimi, arrivando a 75 centesimi al kWh. Supponiamo di avere un’elettrica che, guidata con accortezza, riesca a coprire 6 km con 1 kWh: ricaricando fast a 70 cent/kWh si spenderebbero 11,67 euro per fare 100 km, un importo con il quale si comprerebbero circa 6,5 litri di gasolio con i quali si percorrerebbe una distanza probabilmente maggiore. Un altro segnale di difficoltà è che molti luoghi nei quali si ricaricava gratis - supermercati, centri commerciali e negozi vari - ora stanno erogando ricariche a pagamento. 

OCCORRE MOLTA ATTENZIONE - Un economista tedesco del settore automotive, Stefan Bratzel, lancia l’allarme: “L'esplosione dei prezzi dell'elettricità potrebbe mettere in pericolo la transizione energetica e occorre quindi essere molto attenti. Se le auto elettriche diventano più costose da usare la diffusione della mobilità elettrica rischia di fermarsi perché pochissimi compreranno un'auto a batteria. Bratzel, che è il fondatore del Center for Automotive Management (CAM), e altri stanno chiedendo al governo tedesco un impegno perché il prezzo dell'elettricità rimanga sempre minore di quello della benzina: questa misura, a loro parere, è cruciale per il futuro delle auto elettriche.

Sappiamo che la produzione delle energie rinnovabili è ormai da tempo più economica di quella delle energie fossili: per incentivarne l’adozione delle prime il loro prezzo di vendita è però ancorato a quello del gas per attrarre i produttori verso le fonti green. Sganciare il prezzo delle rinnovabili da quello del gas abbasserebbe il costo complessivo dell’energia ma annullerebbe di fatto l’incentivo a produrre energia ‘pulita’ e quindi questa non sembra una soluzione implementabile a breve. A complicare la situazione tedesca è poi il ridursi degli incentivi per le elettriche, che si dimezzerebbe a 4.500 euro dal 2023, mentre gli acquirenti di ibridi plug-in, che attualmente hanno un contributo di 6.750 euro, non saranno più supportati: sarà perché la UE pensa che le Plug-in non sono poi così pulite (qui per saperne di più)?

SOLUZIONI ONEROSE (PER GLI AUTOMOBILISTI) - Si suggerisce di aumentare le tasse sui veicoli alimentati a gasolio e benzina, un provvedimento che potrebbe essere attuato in tempi relativamente brevi. Non sappiamo quanto popolare sarebbe una misura di questo tipo (anzi, lo sappiamo: molto poco!) ma la Germania ha margini di manovra maggiori di quelli italiani: il reddito medio è maggiore, le accise sono più basse di quelle italiane e l’IVA è al 19% (qui per saperne di più). Sappiamo comunque che il prezzo del ‘carburante’ non è la sola variabile per valutare il costo di possesso di un veicolo: le elettriche hanno una manutenzione meno costosa, non pagano il bollo e godono dell’accesso libero alle ZTL e ai parcheggi. Le vendite degli EV sembrano ancora molto (troppo?) legate agli incentivi: in Norvegia, Paese nel quale il governo le ha supportate da molto tempo e ha creato una rete di ricarica capillare, il 2021 ha visto una quota record del 64,5% per le immatricolazioni di auto elettriche. La Germania è al sesto posto della lista, con il 13,6%, e il Regno Unito al nono, con l'11,6%: l’Italia arranca con un misero 4,6%.

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