Citroën C3 Aircross prova, scheda tecnica, opinioni e dimensioni 1.2 PureTech 110 CV S&S Shine EAT6 - alVolante.it

2022-10-08 01:50:23 By : Mr. Zhike Wang

L’erede della monovolume C3 Picasso è un’intrigante crossover lunga 415 cm (poco più di un’utilitaria) che punta su un’immagine giovanile e sull’abitabilità. Nel frontale della Citroën C3 Aircross, le luci diurne sono sottili e collegate al logo della casa, mentre i fari sono più sotto, incassati nei paraurti. I passaruota sono sottolineati da profili in plastica scura ma, curiosamente, mancano le “camere d’aria” protettive laterali (gli Airbump), che invece caratterizzano la C3 e la C4 Cactus. Ampie le possibilità di personalizzazione: gli originali vetri laterali posteriori con adesivo “a veneziana” (a scelta in bianco, argento o arancio) sono nei pacchetti Color (200 euro, gratis sulle Shine) che comprendono anche le barre sul tetto, le calotte degli specchietti, i profili dei fari e il profilo del settore centrale dei cerchi nella stessa tinta. Non mancano poi le vernici metallizzate (650 euro) e il tetto in colore a contrasto (nero, bianco o arancio, a 400 euro).

Ben noti i motori della Citroën C3 Aircross: a benzina i 1.2 a tre cilindri da 82 e, in versione turbo, da 110 CV (la versione con 131 cavalli sarà ordinabile a breve); a gasolio il 1.6 con un pistone in più, nelle due varianti da 99 e 120 CV. Solo il propulsore da 110 CV è abbinabile al cambio automatico (a sei marce con convertitore di coppia), come nell’auto che abbiamo guidato. Tutte le C3 Aircross sono a trazione anteriore, ma l’auto non disdegna il fuori strada leggero: con 700 euro (500 per le Shine) si può avere il Grip Control, abbinato all’aiuto elettronico nelle discese ripide (impostata la velocità, si deve controllare solo il volante). Il sistema prevede cinque programmi di guida (sabbia, fuoristrada, neve, Esp spento, asfalto), selezionabili con una rotella nella plancia: l’elettronica così modifica le risposte di motore, freni, controllo di trazione ed Esp per massimizzare la trazione, arrivando anche a frenare la ruota motrice che dovesse pattinare per  trasferire la coppia all’altra ruota sullo stesso asse. Il dispositivo è abbinato ai pneumatici M+S (su cerchi di 16'' per le Feel, di 17'' sulle Shine come quella provata): hanno più presa sui fondi viscidi, ma meno grip su asfalto asciutto (è, soprattutto, la frenata a risentirne).

Gli allestimenti più ricchi della Citroën C3 Aircross costano 1.750 euro più di quelli meno completi. La versione Live (solo per la 1.2 a benzina da 82 CV e la 1.6 a gasolio da 99) è davvero spartana: niente radio né “clima”, sebbene l’auto abbia l’avviso di superamento involontario delle linee di carreggiata, il riconoscimento dei limiti di velocità e il Coffee Break Alert (suggerisce di fare una pausa dopo che si è guidato per due ore ad almeno 65 km/h). Più equilibrate le Feel, che aggiungono le barre portatutto sul tetto, il vivavoce Bluetooth, la radio con schermo sensibile al tocco di 7’’, comandi al volante e presa USB, le luci diurne a led, il climatizzatore manuale, la presa 12V posteriore, gli specchietti laterali regolabili elettricamente e sbrinabili e il volante rivestito in pelle. La versione di punta è la Shine, oggetto del test: chiamata di soccorso (anche automatica), navigatore, cerchi in lega di 16’’, “clima” automatico, sistema multimediale con Android Auto e Apple CarPlay, vetri posteriori oscurati, retrovisori ripiegabili elettricamente e centrale autoanabbagliante, sensori di parcheggio posteriori, tergicristallo automatici, divano posteriore scorrevole con bracciolo centrale e botola per caricare oggetti lunghi. Ben spesi i 350 euro del pacchetto Safety: frenata automatica d’emergenza, fari automatici, monitoraggio dell’attenzione del guidatore, tendine parasole avvolgibili per i posti dietro e sedile destro ripiegabile a tavolino (sulla Feel costa 550 euro, ma aggiunge il divano scorrevole).

Allegro: così si può sintetizzare il luminoso abitacolo della Citroën C3 Aircross, ravvivato da inserti colorati e da dettagli dalle forme sbarazzine. Le (evidenti) economie della C4 Cactus (come i vetri dietro a compasso e lo schienale del divano in un solo pezzo) qui non sono state riproposte, e le finiture sono soddisfacenti, benché non all’altezza della migliore concorrenza (l’intera plancia è in plastica dura, benché discretamente lavorata e con la fascia centrale rivestita in tessuto o similpelle). Intuitivo da usare lo schermo centrale sensibile al tocco; peccato che anche il “clima” si comandi da qui, risultando meno immediato rispetto ai classici comandi a pulsanti e rotella e costringendo a distogliere gli occhi dalla strada. Dietro, lo spazio abbonda; il pratico divano scorrevole (frazionato non solo nella seduta ma anche nello schienale, regolabile pure nell’inclinazione) aiuta a modulare lo spazio, facendo passare il volume utile per i bagagli da 410 a ben 520 litri (1289 abbassando lo schienale). Non alta da terra la soglia di carico (65 cm); il piano del vano è posizionabile su due livelli.

Non si compra un’auto da famiglia come la Citroën C3 Aircross se si mette la “bella guida” al primo posto. Ciò non vuol dire che questa francese si guidi male, ma lo stile che meglio fa emergere le sue qualità è quello del padre di famiglia: dello sterzo si apprezza innanzitutto il corretto peso, delle sospensioni l’assorbimento sui fondi sconnessi. Comunque doveroso ricordare che poche rivali fanno meglio in fatto di precisione di sterzo... Anche il cambio automatico contribuisce a rendere più gradevoli gli spostamenti: ha passaggi di marcia dolci e sufficientemente rapidi. Non è invece altrettanto pronto a scalare da solo quando si preme a fondo il pedale destro, per esempio per fare un sorpasso all'ultimo secondo. Le tortuose strade della Corsica, sulle quali abbiamo guidato la C3 Aircross, non ci hanno permesso di andare sufficientemente veloce per dare giudizi sull'insonorizzazione. In compenso, hanno fatto ben presto emergere i limiti delle gomme M+S che equipaggiavano il nostro esemplare: nelle svolte più strette, anche senza "correre", l'avantreno allarga presto la traiettoria. Ci ha convinto di più il tre cilindri 1.2 turbo a benzina: spinge con baldanza già dai primi giri ed è silenzioso. A voler cercare il pelo nell'uovo, trasmette vibrazioni quando si spegne e si riaccende grazie allo Stop&Start e, al minimo, quando il dispositivo si disattiva per preservare la batteria.

PREGI > Comfort. Ben molleggiata, è un'auto che trasmette relax a chi la guida. > Motore. Il 1.2 turbo spinge bene da subito e senza far rumore. > Spazio. Abbondante per persone e cose; ed è anche facilmente modulabile, grazie al divano frazionato e scorrevole.

DIFETTI > Comandi del “clima”. Inseriti nello schermo a sfioramento, sono poco intuitive: si sente la mancanza di rotelle e pomelli. > Sistemi di sicurezza optional. Non costano molto, ma i più recenti aiuti alla guida (come la frenata automatica d'emergenza) dovrebbero essere di serie. > Vibrazioni Stop&Start (benzina). Allo spegnimento e al riavvio "si balla" un po': non gradevole, specie se si guida molto in città.

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