Imparare dagli errori: quando le scarpe non si usano...

2021-12-13 09:16:53 By : Ms. Angelababy Zhang

Esempi di lesioni legate al mancato utilizzo di indumenti di protezione personale per i piedi. La dinamica degli infortuni, le calzature di sicurezza, i requisiti di sicurezza e le categorie basate sulla protezione.

Brescia, 01 Dic - Sono tanti gli ambienti e le attività lavorative in cui i piedi necessitano di essere protetti da dispositivi di protezione e sono tanti i rischi a cui possono essere sottoposti i nostri piedi: schiacciamenti, scivolamenti, urti, tagli, umidità, temperatura,... E non dobbiamo dimenticare i vari rischi elettrici, chimici e biologici che possono richiedere protezioni specifiche e calzature di sicurezza adeguate.

E quindi non potevamo non riservare alla protezione del piede almeno una tappa nel lungo viaggio di "Imparare dagli errori", la rubrica dedicata al racconto e all'analisi degli incidenti, attraverso le conseguenze dell'uso scorretto o della mancanza di dispositivi di protezione in luoghi di lavoro.

Come sempre, le dinamiche degli infortuni presentati sono tratte dall'INFOR.MO. schede tecniche, uno strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio connesso al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.

Il primo caso riguarda una lesione con un piede rotto.

Un lavoratore alla fine del suo turno sta aiutando un collega a posizionare una valvola a sfera sul banco di prova.

Dopo averlo posizionato e aver fatto pressione sul banco che blocca la valvola, l'operaio sale sulla macchina e inizia a togliere l'imbracatura.

A quel punto la valvola si sposta verso il basso, schiacciando il piede dell'operaio. L'operatore, infatti, aveva tolto le fasce dell'imbracatura quando è salito sulla macchina e non indossava scarpe antinfortunistiche.

- "l'operatore ha tolto le cinghie dell'imbracatura quando è salito sulla macchina";

Il secondo caso riguarda un infortunio con un dito rotto.

Per raddrizzare un traliccio metallico del peso di circa 200 kg, un operaio utilizza un sollevatore magnetico ad azionamento manuale, accessorio del carroponte elettrico.

Dopo aver agganciato il sollevatore alla gru, prova a sollevare il cavalletto per ruotarlo e rimetterlo in piedi.

Durante la manovra di sollevamento, il carico perde il contatto con il sistema a magneti permanenti e, una volta rilasciato, cade ai piedi dell'infortunato che al momento dell'evento non indossa le scarpe antinfortunistiche.

Questi i fattori causali riscontrati:

- "il danneggiato ha agganciato il carico in modo errato";

- “non indossava scarpe antinfortunistiche”.

Anche in questo caso, per alcuni suggerimenti in materia di prevenzione degli infortuni e protezione del piede, possiamo fare riferimento al progetto multimediale Impresa Sicura - sviluppato da EBER, EBAM, Regione Marche, Regione Emilia-Romagna e Inail - che è stato validato dalla Commissione Consultiva Permanente sulla salute e sicurezza come buona pratica nella sessione del 27 novembre 2013. Progetto che ha prodotto, tra l'altro, una dettagliata raccolta di informazioni sui Dispositivi di Protezione Individuale nel documento “ImpresaSicura_DPI”.

Ad esempio, il documento presenta la struttura interna ed esterna delle calzature antinfortunistiche e si ricorda che per evitare la contaminazione di scarpe o stivali da parte di materiale chimico o biologico, è anche possibile «utilizzare soprascarpe/soprascarpe monouso, antiscivolo e antistatici. , generalmente munito di elastici o lacci da annodare sopra la tuta alla caviglia o al polpaccio”. E sul mercato “ci sono anche sovrascarpe/soprascarpe per proteggersi da altri rischi come caldo e freddo”. Inoltre, quando “è necessario proteggere i polpacci, si usano stivali ma anche ghette. Le ghette, a differenza degli stivali, sono un accessorio costituito solo dalla gamba; ha il vantaggio che si può indossare e togliere senza coinvolgere la scarpa e quindi si può usare solo quando serve”.

Il documento poi dettaglia i vari requisiti richiesti per le calzature di sicurezza con riferimento a sicurezza, salute/comfort ed estetica.

Queste sono alcune possibili caratteristiche relative alla sicurezza:

- “tomaia resistente allo strappo e alla flessione;

- fodere antistrappo e antiabrasione;

- suola resistente all'abrasione, alla flessione, all'idrolisi, agli idrocarburi;

- resistenza al distacco della tomaia/suola;

- resistenza alla corrosione delle ghiere metalliche”;

- “protezione contro il rischio di scivolamento;

- resistenza del battistrada agli oli minerali;

- protezione della punta con puntale in acciaio resistente agli urti fino a 200 Joule”.

Si segnala che le calzature antinfortunistiche poi differiscono "in relazione alle specifiche esigenze di utilizzo e alle corrispondenti caratteristiche richieste". E quindi la scelta del corretto dispositivo di protezione del piede «dipende dal lavoro del lavoratore, dalle caratteristiche dello stesso e dai rischi presenti nei luoghi di utilizzo». Sono infatti disponibili calzature realizzate in materiali diversi e con caratteristiche diverse, "pertanto il termine generico 'calzature di sicurezza' non è indicativo dell'esclusività del dispositivo di protezione".

Si individuano due classi principali, in base al materiale del corpo della scarpa:

- Tipo I: Calzature in pelle o altri materiali, escluse le calzature realizzate interamente in gomma o polimero;

- Tipo II: Calzatura interamente in gomma o polimero.

E, infine, le classi I e II possono essere suddivise in “3 categorie (sicurezza, protezione, lavoro, che corrispondono alle sigle S, P, O derivanti dalle definizioni inglesi) sulla base delle caratteristiche di protezione, definite da distinti norme ": la differenza tra le tre tipologie" è data essenzialmente dal diverso grado di protezione del puntale (assente in quelle da lavoro e capace invece di assorbire la caduta di un peso di 20 kg da un'altezza di 1 metro, in quelli di sicurezza)”. Inoltre, poiché scivolamenti e cadute sono tra le principali cause di infortuni sul lavoro "tutte le calzature di sicurezza (classe I o II) devono essere antiscivolo".

Il documento riporta anche i requisiti di protezione aggiuntivi rispetto all'equipaggiamento di base minimo, requisiti che possono essere necessari per proteggersi da alcuni rischi specifici.

Sito INFOR.MO: nell'articolo abbiamo presentato le carte numero 3589 e 3614.

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