Covid, Conte firma il Dpcm. Movida, gite e cerimonie: ecco tutti i divieti - La Stampa

2021-11-04 08:43:04 By : Ms. Amee Wang

Il provvedimento in vigore trenta giorni. Governatori preoccupati sugli effetti economici delle nuove norme. Le perplessità del Quirinale

A tarda notte dopo un lungo tira e molla con le Regioni il Dpcm che mette la museruola alla movida, feste cerimonie se non per pochi intimi e fa appendere gli scarpini al chiodo ai dilettanti della pelota è stato firmato dal premier Conte.

Anche se nella notte era arrivato l'ennesimo stop. A chiedere un time out era stato il governatore emiliano, presidente nonché della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. Preoccupato per le ricadute che il provvedimento potrà avere per settori già allo stremo, come quello della ristorazione.

Ma perplessità le aveva espresso anche il governatore campano Vincenzo De Luca, che preoccupato dell'escalation di contagi nella sua Regione ha insistito per il passaggio da subito alla didattica a distanza per tutte le scuole superiori. Proposta appoggiata anche da altre Regioni, ma che viene vista come una resa dal governo, che proprio sulla ripresa della didattica ha puntato le sue fiches per convincere gli italiani che, nonostante tutto, il Paese non si ferma.

Il testo segna una svolta soprattutto per il popolo della movida. Che non potrà più consumare cocktail, vino e birre davanti ai locali dopo le 21. mentre, bar e pub che fanno servizio al tavolo sotto. I ragazzi ai gite pure dire addio alle gite scolastiche, così come tour nei musei o alla visione di uno spettacolo teatrale. Tutte attività interrotte in attesa di tempi migliori.

Ma quelli destinati a far più discutere sono i divieti imposti dentro casa che alla fine potrebbero anche saltare per le perplessità di ordine costituzionale sollevatore dal Colle. Si parlava di vietare le feste all'interno delle mura domestiche con più di 6 ospiti.

Un'altra idea è limitare banchetti e festeggiamenti dopo le cerimonie (matrimoni e battesimi) a un massimo di 30 partecipanti.

Addio per ora anche a calcio, calcetto, volley e tutti gli sport in genere praticati a livello amatoriale, mentre a livello agonistico si potrà giocare. Nessuna nuova stretta per cinema e teatri. Già sull'orlo del collasso.

LE SCUOLE ai viaggi scolastici per milioni di ragazzi Con il otto milioni di bambini e ragazzi l'aggiunta di addio a gi otto scolastiche, gemella e attività didattiche sede. Sortite extra-scolastiche che consentono a tanti studenti di scoprire il teatro o un artista visitando una mostra. Dove non sarà possibile partecipare ad attività di «alta formazione artistica musicale e coreutica» si farà ricorso alla didattica a distanza.

Se la situazione potrebbe peggiorare scatteranno invece le altre misure previste dal piano anti-Covid stilato da esperti di Cts ed Iss e recepito da una circolare progetti oggi dal ministro Speranza. Restrizioni che vanno dal divieto di attività a rischio contagio, come educazione fisica o musica, al ritorno della didattica a distanza. Misura che la Campania inserita da subito nel Dpcm ma che le singole regioni possono attribuire fronte di un peggioramento dell'epidemia. 

LE ATTIVITA' FISICHE Basta calcetto e basket con gli amici, ma palestre e piscine restano aperte Niente più sport di contatto, almeno quelli amatoriali. La partita tra amici o il piccolo torneo di quartiere per intenderci. Perché gli stessi sport nell'ambito dilettantistico si potranno continuare a vivere. Questo sempre che le quali si è iscritti società avviati i protocolli già sti per limitare i contagi. Ma i 10 milioni di appassionati che praticano per tenersi in forma per ora dire addio a calcio, calcetto e calciotto, basket, beach volley, pallavolo, pugilato e arti marziali. Stop a danza e balli di gruppo. Si salvano invece gli amanti di tennis, padel, footing e running. Si potrà continuare a frequentare le palestre, ma rispettando le regole già variate. Aperte le piscine, ma non per la pallanuoto. Resta fissata una quota mille la presenza di tifosi negli stadi, mentre nei palazzetti dello sport, dove il limite era di 200 presenze, si potranno occupare fino al 15% dei posti a un tetto di mille spettatori.

GLI SPETTACOLI In cinema, teatri e vendita musicali il limite fermo a 200 spettatori Nessuna nuova per cinema, teatri e vendita da stretta concerto che continueranno ad ospitare fino a un massimo di 200 spettatori. Fermo restando che si dovrà mantenere il metro di distanziamento e la mascherina. Quindi si assisterà agli spettacoli con il posto accanto libero, a meno che ad occuparlo non sia un convivente. La bozza di decreto precedente riduceva la capienza massima a 100 spettatori.

Un ennesimo limite che ha messo in subbuglio tutto il mondo dello spettacolo e che ha spinto il ministro della Cultura Franceschini a intervenire impedendo la stretta. Alla quale tra'altro le Regioni potranno continuare a derogare, mentre le ordinanze già emesse saranno fatte salve con lo stesso D. Per gli spettacoli all'aperto confermato il limite di mille spettatori. Restano chiuse discoteche e piste da ballo.

LA RISTORAZIONE Basta consumazioni davanti a pub e bar dopo le 21 Il decreto prova ad accendere il semaforo rosso alla movida. Prima di tutto ristoranti, bar, pub, gelrie e pasticcerie combinate la saracinesca alle 24 fanno servizio al tavolo. Alle 21 se si consuma solo al bancone. Quindi, niente sosta davanti ai locali con il cocktail o la birra in mano dopo il nuovo coprifuoco. Resta consentito il take away, ma «con divieto di consumo sul posto o nelle adiacenze dopo le ore 21».

Un altro modo per cercare di prevenire gli assembramenti notturni davanti ai locali. Tutte le attività di ristorazione, specifica il decreto, saranno comunque consentite a condizione che le regioni «abbiano preventivamente accertato la compatibilità» delle stesse attività «con l'andamento della condizione epidemiologica nei propri territori». Come dire che se la situazione peggiora si chiude. 

FESTE E CELEBRAZIONI Stop alle feste private in casa, massimo 30 invitati alle cerimonie Addio feste private. Il ministro Speranza ha fortemente voluto il «divieto assoluto» di celebrare in casa compleanni, feste di bambini o di imbandire tavolate con amici e parenti. A festeggiare saranno massimo 6 persone, limite che può essere superato se a festeggiare sono solo i conviventi. Chi controllerà poi il divieto è un altro paio di maniche. Ma al ministero della Salute fanno che già oggi i vicini di casa possono chiamare le forze dell'ordine quando qualcuno festeggia in modo un po' troppo invadente. Il Dpcm ribadisce l'obbligo di mascherine all'aperto, ma, come annunciato dal premier Conte, il provvedimento conterrà anche «una forte raccomandazione» all'uso dei dispositivi di protezione nelle abitazioni private in presenza di persone non conviventi. Dove sarà più facile applicare il divieto è ai banchetti che seguono a matrimoni, anniversari e festeggiamenti vari, dove scatta il numero di massimo 30 invitati. 

IL LAVORO Smart working al 70% nel pubblico, incentivi per sanificare gli uffici Il decreto preme l'acceleratore sullo smart working, del quale si è fatto ampio uso nelle prime settimane dopo il lockdown, ma che ha un po' ceduto il passo al lavoro in presenza negli ultimi mesi. Fatto che ha finito per favorire l'affollamento dei mezzi pubblici di trasporto, facendo saltare le regole di sicurezza del distanziamento a bordo di bus, tram e metro.

Il testo non fissa più una quota del 70% di dipendenti e lavoro agile ma raccomanda comunque d'incentivare smart working, ferie, congedi retribuiti per i dipendenti e di applicare i protocolli di sicurezza anti-contagio come l'uso della maschera dove non sia possibile tenere il metro di distanziamento. Il decreto chiede che siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro anche utilizzando forme di ammortizzatori sociali. E per passare dalla scrivania in ufficio a quella di casa non servirà stipulare accordi individuali con i lavoratori. 

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